NASA, nuova simulazione sullo scontro …
NASA, nuova simulazione sullo scontro tra due buchi neri [VIDEO]
Gli scienziati si stanno avvicinando alla comprensione dei segnali luminosi emessi da due buchi neri supermassicci che si muovono a spirale verso una collisione.
Gli scienziati sono riusciti ad applicare tutte le regole della relatività generale ad una simulazione al computer. L’obiettivo? Capire i segnali luminosi emessi da due buchi neri in rotazione e collisione. Quasi ogni galassia delle dimensioni della nostra Via Lattea o più grande contiene un gigantesco buco nero al centro. Le simulazioni mostrano che le fusioni tra galassie avvengono frequentemente nell’universo, ma finora nessuno ha mai visto una fusione di questi giganteschi buchi neri.
Cosa pensano gli scienziati
“Sappiamo che le galassie con buchi neri supermassicci si fondono continuamente nell’universo, eppure vediamo solo una piccola frazione di galassie con due buchi neri al centro”, ha detto Scott Noble, astrofisico della NASA. “Le coppie che vediamo non emettono forti segnali di onde gravitazionali perché sono troppo distanti l’una dall’altra. Il nostro obiettivo è identificare, con la sola luce, coppie ancora più vicine da cui in futuro potrebbero essere rilevati segnali di onde gravitazionali”.
Le onde gravitazionali
Gli scienziati hanno rilevato la fusione di buchi neri utilizzando un interferometro laser di onde gravitazionali. Le onde gravitazionali sono increspature dello spazio-tempo che viaggiano alla velocità della luce. Vengono create quando massicci oggetti orbitanti come i buchi neri e le stelle di neutroni si muovono a spirale e poi si fondono.
Strumenti nello spazio, non sulla Terra
Uno dei motivi per cui gli osservatori a terra non sono in grado di rilevare le onde gravitazionali provenienti da questi eventi è perché la Terra stessa è troppo “rumorosa”. Il nostro pianeta trema a causa delle vibrazioni sismiche e dei cambiamenti gravitazionali dovuti ai disturbi atmosferici. Ecco perché questi rilevatori devono essere nello spazio, come l’antenna spaziale LISA dell’ESA che verrà lanciata entro il 2030.
Un ambiente ricco di gas
I sistemi binari supermassicci prossimi alla collisione potrebbero avere una cosa che manca ai sistemi binari di massa stellare: un ambiente ricco di gas. Gli scienziati sospettano che l’esplosione della supernova che crea un buco nero stellare spazzi via anche la maggior parte del gas circostante. Il buco nero consuma quel poco che rimane così velocemente che non rimane molto a brillare quando avviene la fusione.
Riferimenti: NASA
DI Valerio Novara
FONTE