Una cometa diversa da tutte le altre è entrata …

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Una cometa diversa da tutte le altre è entrata nel sistema solare, ed è una scoperta importantissima

La prima cometa interstellare 2I/Borisov è entrata nel sistema solare e possiamo finalmente studiarla da vicino
Il sistema solare praticamente è un giardino in cui non entra mai nessuno, secondo i nostri mezzi di osservazione almeno. Sicuramente però, quando qualcosa arriva da fuori, ci sentiamo un po’ emozionati. Proprio a questo proposito gli scienziati nel 2019 hanno avvistato questo piccolo oggetto insinuarsi nel nostro sistema. Cos’era? Una cometa. Niente di speciale penserete, e invece no, è molto speciale, perché è la prima cometa interstellare che osserviamo transitare dalle nostre parti (insieme all’asteroide 1I/’Oumuamua nel 2017).

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Oggi gli scienziati dopo molti studi su questo corpo celeste (che si chiama 2I/Borisov, come lo studioso che l’ha vista per la prima volta) hanno pubblicato su Nature Communications e su Nature Astronomy i risultati per raccontare di quanto sia diversa da qualsiasi altra cometa conosciuta.
Di solito una cometa ha un involucro di gas che circonda il suo nucleo ed esaminando la polarizzazione di questa luce si può determinare quanto vicino sia passata a una stella durante il suo cammino, poiché i venti solari di quest’ultima e le radiazioni intaccano e modificano la sua superficie. La cometa Borisov è molto polarizzata, questo significa che probabilmente è incontaminata, non essendosi mai avvicinata a nessuna stella.
Questo è un dato sorprendente perché ci potrebbe raccontare molto sulla sua forma originale ma anche su quello che la circondava. L’unico corpo celeste mai osservato che si avvicinava a questa per composizione era la cometa Hale-Bopp, osservata nel 1997.
“Le comete che non sono mai passate vicino al sole sono particolarmente interessanti perché il loro materiale è presumibilmente lo stesso di quando si è formato il nostro sistema solare. È importante studiarli.” ha detto Stefano Bagnulo, un astronomo del Armagh Observatory in Irlanda del Nord, autore dello studio Nature Communications.
Per capire ancora meglio la portata di questa osservazioni ascoltiamo le parole di Bin Yang, autore principale degli studi e scienziato presso l’European Southern Observatory di Santiago, in Cile: “Vogliamo sapere se altri sistemi planetari si formano come il nostro, ma non possiamo studiare questi sistemi al livello delle loro singole comete. Le comete in altri sistemi planetari sono semplicemente troppo lontane e troppo piccole per essere viste dai nostri telescopi. Siamo molto fortunati che un corpo celeste proveniente da un sistema distante anni luce ci abbia fatto visita così da vicino.”
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