Il mistero del pianeta scomparso: è 3 volte più grande di Giove ma Hubble non lo vede più
Fotografato dal telescopio spaziale della Nasa tra il 2004 e il 2006, è scomparso dalle successive osservazioni. Gli astronomi hanno una possibile spiegazione.
Dei 4.144 esopianeti scoperti finora, solo 50 sono stati osservati direttamente con un telescopio. La prima volta avvenne nel 2008, quando furono annunciate simultaneamente due scoperte: una serie di “mondi” attorno alla stella HR8799 osservati da telescopi terrestri, e un pianeta solitario che danzava attorno alla stella Formalhaut, fotografato dal telescopio spaziale Hubble tra il 2004 e il 2006. Formalhaut b, come successivamente fu chiamato, appariva come un gigantesco corpo celeste, 3 volte più grande di Giove, che si spostava all’interno di un enorme anello di detriti che circonda la stella a 25 anni luce da noi.
Esaminando i dati di un decennio di osservazioni di Hubble, alcuni scienziati sostengono ora che Formalhaut b non sia mai esistito: quello che si pensava fosse un pianeta, sembra oggi essere scomparso. In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, gli autori avanzano l’ipotesi che quanto osservato sia in realtà una vasta nube di detriti in espansione, della dimensione di un pianeta, risultato della collisione di due enormi corpi celesti che orbitano attorno a Formalhaut. “Collisioni del genere sono estremamente rare, sarebbe una grande fortuna averne vista una”, osserva András Gáspár dell’ Università dell’Arizona. “Forse ci siamo trovati nel posto giusto al momento giusto, per aver assistito con il telescopio Hubble a un evento così improbabile”. Per diversi anni Formalhaut b è stato chiaramente visibile da Hubble, e appariva come un punto in movimento. Tuttavia qualche dubbio già era stato avanzato: l’oggetto era particolarmente brillante nella luce visibile, ma all’infrarosso non mostrava alcuna traccia di calore. Anche l’orbita appariva inusuale, potenzialmente troppo eccentrica, quasi su una traiettoria di fuga.
L’analisi di tutti i dati disponibili negli archivi di Hubble hanno rivelato caratteristiche che “messe insieme disegnano uno scenario in cui l’oggetto potrebbe non essere mai esistito”, conferma Gaspar. Il colpo di grazia è arrivato quando, nel 2014, l’analisi dei dati di Hubble non ha mostrato più traccia dell’oggetto. Gáspár and Rieke credono che la possibile collisione sia avvenuta poco tempo prima della prima osservazione di Hubble nel 2004 e che la nuvola di detriti, costituita da particelle di polvere di circa 1 micron (1/50 del diametro di un capello) ed espansa a una dimensione simile a quella dell’orbita terrestre attorno al Sole, sia ormai al di sotto del limite di rilevamento di Hubble. Le ipotesi degli scienziati potranno essere confermate solo con future osservazioni.
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