SCOPERTA SCONVOLGENTE RIVELA …

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SCOPERTA SCONVOLGENTE RIVELA CHE UNO IONE ESSENZIALE USATO IN CHIMICA NON È MAI ESISTITO

Un colpo di scena degno di un film di spionaggio, il mondo della chimica è stato scosso dalla scoperta che una sostanza chimica, ritenuta per decenni essenziale nei calcoli e nelle ricerche, che si è rivelata non esistere affatto. Gli scienziati hanno basato i loro studi e le loro teorie in questo campo dando per scontata l’esistenza di questo ione, scopriamo insieme la sua storia.
Nel 2018, un gruppo di ricercatori intenti a studiare l’uso delle soluzioni di solfuro per ridurre le emissioni di mercurio dalle raffinerie di allumina, si è imbattuto in una grande scoperta: uno ione, fino a quel momento considerato fondamentale per effettuare alcuni calcoli chimici, semplicemente non esiste. Questo ione, noto come S2–(aq) stato a lungo assunto come “esistente in soluzione acquosa”, con l’acqua che agisce come sostanza disciogliente.
Tuttavia, nonostante i migliori sforzi e l’uso di uno spettrometro Raman, che utilizza la luce diffusa per misurare i modi di vibrazione energetica dei campioni, lo ione in questione non è mai stato rilevato. “Un semplice problema chimico che sfida il meglio che la strumentazione moderna può offrire è raro al giorno d’oggi”, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo, aggiungendo che “una disavventura così diffusa e duratura nella scienza è ancora più rara”.
Secondo il team, l’errore è stato commesso decenni fa, dare per certa la sua esistenza, e da allora è stato usato come parte integrante dei calcoli di ricerca in chimica. “Significa che alcuni semplici calcoli chimici, spesso utilizzati per prevedere come i minerali di solfuro si dissolvono e reagiscono in acqua, sono incorretti”, ha dichiarato il Dr. Darren Rowland, coautore dello studio. La loro raccomandazione per ricercatori e insegnanti è di non accettare l’esistenza dell’ione solfuro in soluzione acquosa, poiché non esistono prove della sua esistenza.
“Speriamo che i nostri risultati ora prendano una posizione ferma nei calcoli chimici”, ha aggiunto, “ma solo il tempo potrà dirlo”. La notizia – come immaginerete – ha rapidamente fatto il giro del mondo, suscitando stupore e dibattiti all’interno della comunità scientifica.
Gli scienziati sono ora chiamati a riflettere sulle implicazioni di questa scoperta e sulla necessità di adottare un approccio più critico e scrupoloso nella conduzione delle ricerche. La storia di S2–(aq) resterà nei libri di chimica come un monito per le future generazioni di ricercatori, un esempio lampante di come anche le convinzioni più radicate possano essere messe in discussione e di come la scienza sia un percorso costantemente in evoluzione alla ricerca della verità.
Di Salvo Privitera
FONTE
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