Dart ha colpito. La Terra può difendersi …
Dart ha colpito. La Terra può difendersi dagli asteroidi
Un video ha mostrato l’impatto della navicella sull’asteroide Dimorphos e ha documentato la capacità del mondo di deviare la traiettoria di un corpo celeste
AGI – La sonda Dart della Nasa ha impattato in diretta video contro l’asteroide Dimorphos per deviarne la traiettoria nell’ambito di un esperimento di difesa planetaria.
LA SUPERFICIE DELL’ASTEROIDE
Il test è stato effettuato per valutare la capacità del sistema di difendere la Terra da asteroidi potenzialmente minacciosi.”Impact!”
All’1.15 ora italiana i tecnici della Nasa hanno gridato di gioia per poi esplodere in un lungo applauso dopo che i sistemi informatici avevano certificato l’impatto.
La particolarità dell’evento è stata testimoniata all’istante dal satellite italiano Licia Cube che ha consentito di seguire il progressivo avvicinamento del corpo celeste, del diametro di 160 metri, che nel corso di un’ora di diretta si è trasformato da un puntino bianco in avvicinamento a un masso ben identificato, di cui nei momenti finali prima dello schianto si è potuto osservare nitidamente la superficie.
Simulazione del getto di polveri prodotto dall’impatto della sonda Dart sull’asteroide Dimorphos
Una sequenza video che ha superato per bellezza e precisione gli effetti speciali di qualsiasi ‘disaster movie’ a tema spaziale. La Nasa commenta: “La navicella spaziale delle dimensioni di un distributore automatico si è scontrata con successo con l’asteroide Dimorphos, che ha le dimensioni di uno stadio di calcio e non rappresenta una minaccia per la Terra”.
L’impatto è avvenuto 10 mesi dopo che la sonda del Double Asteroid Redirection Test è decollata dalla California per effettuare il suo primo esperimento.
“Stiamo intraprendendo una nuova era, un’era in cui abbiamo potenzialmente la capacità di proteggerci da qualcosa come un pericoloso impatto di un asteroide pericoloso”, ha affermato Lori Glaze, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA.
L’asteroide Dimorphos orbita attorno a un fratello maggiore chiamato Didymos ed è apparso per la prima volta come un granello di luce circa un’ora prima della collisione.
La sua forma a panino e la superficie rocciosa sono finalmente apparse chiaramente negli ultimi minuti mentre DART correva verso di esso a circa 23.500 chilometri all’ora.
A dire il vero, la coppia di asteroidi non rappresenta una minaccia per il nostro pianeta mentre girano intorno al Sole, passando a circa sette milioni di miglia dalla Terra nella loro attuale posizione “ridotta al minimo”. Ma la Nasa ha ritenuto importante condurre l’esperimento prima che venga scoperta una reale necessità.
Colpendo Dimorphos frontalmente, la Nasa spera di spingerlo in un’orbita più piccola, riducendo di 10 minuti il tempo necessario per compiere il ciclo Didymos, che attualmente è di 11 ore e 55 minuti, un cambiamento che sarà rilevato dai telescopi terrestri nei giorni o nelle settimane a venire.
L’esperimento proof-of-concept renderà realtà ciò che è stato tentato in precedenza solo nella fantascienza, in particolare in film come “Armageddon” e “Don’t Look Up”.
Tecnicamente impegnativo
Pochi minuti dopo l’impatto, un satellite italiano delle dimensioni di un tostapane chiamato LICIACube, che si era già separato da DART alcune settimane fa,dovrebbe aver fatto un passaggio ravvicinato del sito per catturare le immagini della collisione e dell’ejecta, la roccia polverizzata creata dall’impatto.
Le foto di LICIACube verranno rispedite nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
La missione ha messo in fermento la comunità astronomica globale, con la partecipazione di più di trenta telescopi terrestri, inclusi ottici, radio e radar.
“Ce ne sono molti ed è incredibilmente eccitante aver perso il conto”, ha detto Christina Thomas, l’astronoma planetaria della missione DART.
Infine, un quadro completo verrà rivelato quando una missione dell’Agenzia spaziale europea chiamata Hera, arriverà tra 4 anni per esaminare la superficie di Dimorphos e misurarne la massa, cosa che gli scienziati possono attualmente solo immaginare.
Essere preparati
Pochissimi dei miliardi di asteroidi e comete nel nostro sistema solare sono considerati potenzialmente pericolosi per il nostro pianeta e nessuno è previsto nei prossimi cento anni circa. Ma basta aspettare abbastanza a lungo perché accada.
Dalla documentazione geologica, ad esempio, sappiamo che l’asteroide Chicxulub, largo sei miglia, colpì la Terra 66 milioni di anni fa, facendo precipitare il mondo in un lungo inverno che portò all’estinzione di massa dei dinosauri insieme al 75% di tutte le specie.
Un asteroide delle dimensioni di Dimorphos, al contrario, causerebbe solo un impatto regionale, come la devastazione di una città, anche se con una forza maggiore di qualsiasi bomba nucleare della storia.
La quantità di slancio che DART impartisce a Dimorphos dipenderà dal fatto che l’asteroide sia una roccia solida o più simile a un “mucchio di spazzatura” di massi legati dalla gravità reciproca, una proprietà che non è ancora nota.
Se l’avesse mancato, la Nasa avrebbe avuto un’altra possibilità tra due anni, con l’astronave con a bordo abbastanza carburante solo per un altro passaggio. Ma il suo successo segna il primo passo verso un mondo capace di difendersi da una futura minaccia esistenziale.
FONTE:
FONTE 2 :(IMMAGINI E VIDEO) ANSA