Cosa accadrebbe se il campo magnetico della Terra svanisse?
Il campo magnetico della Terra è come un super eroe: ci protegge senza che noi lo veniamo a sapere. Cosa accadrebbe se svanisse?
Molto sopra le nostre teste abbiamo una sorta di “scudo” che ci protegge da tutte le particelle dannose che irradiano l’Universo, il campo magnetico creato dal nucleo della Terra.
Questo campo è molto importante: protegge il pianeta dalle particelle cariche emesse dal Sole e potrebbe aver svolto un ruolo molto importante nell’evoluzione della vita. Cosa accadrebbe se un giorno, improvvisamente, svanisse? Nulla di buono, vediamo perché.
Il campo magnetico della Terra
All’interno del nucleo liquido del pianeta, in seguito alla formazione di correnti elettriche, si forma un campo magnetico generato da un dipolo magnetico. Si tratta, ovviamente, di un fenomeno naturale presente sulla Terra.
Lo scudo citato prima ha un nome, si chiama magnetosfera. Questa devia e riduce sensibilmente il numero di raggi cosmici provenienti principalmente dal Sole. Ci sono diverse ipotesi sul motivo dell’esistenza di questo incredibile “protettore”, ma la più accreditata è che la parte fluida del nucleo terrestre si muova a causa di spostamenti di materia dovuti a differenze di temperature o più semplicemente a causa della rotazione del pianeta.
“Tenete d’occhio il campo magnetico, a lui piace cambiare!”
Il Polo Nord che vediamo sulla bussola, non è il vero Polo Nord. Esiste una differenza sostanziale tra il polo nord geografico e quello magnetico. Il polo nord geografico si trova all’intersezione dell’asse terrestre con la superficie terrestre settentrionale; il polo nord magnetico, invece, è quel punto in cui le linee del campo magnetico terrestre entrano all’interno del nostro pianeta verticalmente rispetto alla superficie.
A quest’ultimo, piace cambiare. In che senso? La sua posizione non è fissa e cambia settimanalmente di circa 1 chilometro, anche se recentemente ha accelerato. Negli ultimi 22 anni, infatti, la sua posizione rispetto all’asse di rotazione terrestre è variata di 2,5°.
A che serve il campo magnetico, quindi? Risposta semplice: si tratta di uno scudo, poiché il campo magnetico ci protegge dai raggi cosmici e dalle radiazioni del Sole. Risposa complessa: oltre alla prima risposta, molto importante, tenere traccia dei suoi cambiamenti è di vitale importanza nella navigazione e nell’orientamento geografico. Esiste, infatti, un modello magnetico mondiale (chiamato World Magnetic Model, elaborato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla British Geological Survey) che prevede i suoi spostamenti.
Viene utilizzato per far navigare in tutta sicurezza gli aerei e le navi, per la creazione di carte geografiche e calcolare l’orbita dei satelliti. L’accelerazione del campo magnetico, quindi, sta rendendo imprevedibile il suo andamento e gli esperti si trovano in difficoltà nel calcolarlo.
Il campo magnetico si sta indebolendo
Potrebbe sembrare un titolo sensazionalistico, ma è tutto vero. Le misurazioni effettuate dal satellite Swan dell’Agenzia Spaziale Europa hanno osservato una tendenza di indebolimento del campo magnetico, sopratutto nell’emisfero occidentale.
Cosa significa? Molto probabilmente – secondo gli esperti – siamo vicini a un’inversione di polarità, in poche parole il Polo Nord diventerà il Polo Sud (i poli magnetici, ovviamente).
Questo fenomeno è già avvenuto tantissime volte sul nostro pianeta, e l’ultima si sarebbe verificata circa 770.000 anni fa. Le conseguenze maggiori sarebbero avvertite dagli animali che utilizzano il campo della Terra per orientarsi (come ad esempio i salmoni). Niente paura: si tratta di un evento molto lento, che potrebbe durare anche migliaia di anni.
Cosa accadrebbe se si indebolisse di molto?
Un forte indebolimento del campo magnetico non porterebbe nulla di buono. Le bussole non indicherebbero più il nord, ma la regione con il campo magnetico più alto. Le aurore sarebbero visibili dalle latitudini più basse, poiché un campo debole consentirebbe alle particelle di penetrare maggiormente nell’atmosfera terrestre, illuminando il cielo in aree più prossime all’equatore.
Ci sarebbero, inoltre, problemi di comunicazione in tutto il mondo: quando le particelle solari interagiscono con la ionosfera liberano gli elettroni dalle loro orbite molecolari; questi elettroni liberi interferiscono con le onde radio ad alta frequenza, disturbando le comunicazione.
Cosa accadrebbe se scomparisse?
Se, improvvisamente, il campo magnetico della Terra scomparisse, il nostro pianeta verrebbe bombardato con numero maggiore di particelle solari, mettendo in pericolo le reti elettriche, i satelliti e aumentando l’esposizione umana a livelli più elevati di radiazioni ultraviolette.
Nel breve tempo sarebbe un fatto molto problematico, ma non apocalittico. A lungo andare, però, i raggi cosmici e il vento solare depositerebbero grandi quantità di energia nell’atmosfera, causando un riscaldamento. La conseguenza? La perdita dell’atmosfera per evaporazione.
Nel corso del tempo, pian piano, il nostro pianeta diventerebbe come Marte. Un’atmosfera rarefatta, inoltre, non sarebbe in grado di assorbire tutte le particelle ad alta energia che ci colpiscono, finendo per sterilizzare il nostro bel pianeta.
Tuttavia, la presenza di un campo magnetico non è essenziale per mantenere un’atmosfera. Venere non ha un campo magnetico e ha un’atmosfera densissima. Ad oggi, infatti, non abbiamo prove dell’importanza di questo scudo per mantenere la vita, anche se uno strato protettivo aggiuntivo fa sempre comodo.
Articolo a cura di Salvo Privitera
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