La teoria dei buchi neri primordiali non c’entra con la materia oscura
Esistono tanti misteri che riguardano l’universo, uno di questi riguarda sicuramente la materia oscura, che costituisce circa il 90% della massa presente in esso. La teoria più interessante è che questa materia oscura potrebbe essere composta da minuscoli buchi neri primordiali.
In un articolo del 1971, Hawking espose la teoria dei buchi neri primordiali che era stata proposta dagli scienziati Yakov Borisovich Zel’dovich e Igor Dmitriyevich Novikov nel 1966. La teoria afferma che, subito dopo il Big Bang, quando l’Universo venne alla luce, ci sarebbero potute essere regioni di materia che erano più dense di altre, abbastanza dense per il collasso gravitazionale. Poiché i buchi neri che ne derivano non si sono formati dalle stelle, potrebbero essere molto meno massicci, con massa inferiore a quella della Luna.
Se questi buchi neri esistono, potremmo vederli piegare la luce degli oggetti che si muovono davanti, tramite l’effetto chiamato lente gravitazionale. Un team internazionale guidato da ricercatori dell’Istituto Kavli per la Fisica e Matematica dell’Universo (IPMU) in Giappone, usando l’Hyper Suprime Cam sul Subaru Telescope di Mauna Kea alle Hawaii, ha cercato per sette ore nell’intera galassia di Andromeda l’esistenza di questi buchi neri primordiali, scattando 190 fotografie.
L’osservazione ha però portato ad un solo probabile evento, ciò vuol dire che i buchi neri primordiali possono essere i soli responsabili del circa 0,1% della materia oscura, bocciando quindi la teoria di Stephen Hawking.
di: Salvo Privitera
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